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Creutzfeldt Jakob variante e trasfusione di emoderivati: ci sono ulteriori casi?

Uno studio inglese condotto retrospettivamente su 177 casi di Creutzfeldt Jakob variante (vCJD) diagnosticati nel Regno Unito fino al 1 Febbraio 2014 si prefigge l’obiettivo di valutare la eventuale correlazione della malattia da infezione prionica con la trasfusione di emoderivati. Dei 177 pazienti in studio solo 15 negli anni precedenti avevano ricevuto delle trasfusioni; di 10 di essi erano disponibili i dati relativi a donazioni e donatori; una volta escluso un caso in cui la trasfusione era stata effettuata ad avvenuta comparsa dei sintomi e quindi per certo non responsabile del quadro di vCJD, gli autori ne tengono in considerazione 9. In tre di questi casi viene data per certa la correlazione della vCJD con la trasfusione (in due di essi la diagnosi è avvenuta post mortem), nei 6 casi rimanenti non è stata dimostrabile l’infezione nei donatori e, nei donatori deceduti, la causa della morte, in base alla clinica ed agli esami diagnostici eseguiti, non è in nessun modo correlabile all’ infezione prionica.

Dunque è ammissibile che uno o più casi di vCJD in soggetti emotrasfusi sia da mettere in correlazione con l’infusione di emoderivati benchè l’ infezione non sia stata dimostrata e/o non abbia dato segni clinici nei donatori. Tuttavia tale possibilità appare al momento debole e poco plausibile in considerazione del più cospicuo numero di casi di vCJD in soggetti non emotrasfusi.


 

Vox Sang. 2014 Oct;107(3):220-5.

Variant CJD and blood transfusion: are there additional cases?

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