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Il Parvovirus B19 e la sicurezza dei plasma derivati: una storia di venti anni di miglioramenti

La creazione di metodiche per garantire un approvvigionamento sicuro e sufficiente di sangue e di emoderivati per tutti i pazienti che necessitano di trasfusioni è una questione fondamentale di ogni programma sangue.

Uno spettro di agenti infettivi presenti nel sangue possono essere  trasmessi attraverso la trasfusione di sangue infetto donato da donatori di sangue apparentemente sani e asintomatici.

Recenti minacce di malattie infettive emergenti  includono West Nile virus, chikungunya, babesia, dengue, epatite E virus, e la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob.

Il  Parvovirus B19 (B19V), da tempo noto per essere l’agente eziologico della eritema infettivo (quinta malattia), non è un agente emergente. Tuttavia, merita discussione perché può essere presente nel sangue e nei prodotti del plasma, può circolare ad un titolo  straordinariamente alto, può infettare destinatari e, in alcuni casi, può causare grave malattie.

I suoi potenzialmente gravi effetti patologici sono diventati più evidenti negli ultimi dieci anni con l’uso diffuso di medicinali derivati da pool di plasma e sono la ragione principale per il rapporto tra specialisti di medicina trasfusionale e B19V.

L’obiettivo di questa revisione è quello di analizzare il ruolo svolto da questo virus nel compromettere la sicurezza in medicina trasfusionale e le misure progressive per ridurre i rischi ad esso correlati.


Blood Transfus. 2015 Apr; 13(2): 184–196. Prepublished online 2014 Nov 13. doi:  10.2450/2014.0174.14 PMCID: PMC4385066

Human Parvovirus B19 and blood product safety: a tale of twenty years of improvements

Giuseppe Marano,1 Stefania Vaglio,1,2 Simonetta Pupella,1 Giuseppina Facco,1,3 Gabriele Calizzani,1 Fabio Candura,1 Giancarlo M. Liumbruno,1 and Giuliano Grazzini1