Implicazioni di sicurezza del sangue dei donatori che utilizzano profilassi anti-HIV pre-esposizione

La profilassi anti-HIV pre-esposizione (PrEP) è l’uso di uno o più farmaci antiretrovirali (in combinazione) per prevenire l’infezione da HIV. Il medicinale PrEP più comunemente usato (Truvada®,) agisce inibendo la transcriptasi inversa dell’HIV-1. Se qualcuno utilizza PrEP inconsapevolmente diventa infetto da HIV (chiamato “infezione da penetrazione PrEP”), può essere soppressa la replica virale che determina un livello di virus non rilevabile dall’NAT HIV più sensibile.

La mancata sieroconversione e la sieroreversione (perdita di anticorpi HIV precedentemente rilevabili) sono stati entrambi osservati con immunoassay screening di seconda, terza e quarta generazione, così come i test Western blot. Se tale soggetto è stato testato nel corso della donazione del sangue, i risultati possono essere difficili da interpretare. L’indice di sospetto per una possibile interferenza di PrEP dovrebbe essere più elevato nel contesto della reattività a basso livello positivo o “greyzone” su HIV NAT e test sierologici, che è un modello insolito nei donatori di sangue acutamente infettati dall’HIV.

Un’altra possibilità è l’RNA HIV rilevabile con la sierologia dell’HIV negativa (cioè un caso potenziale di resa NAT), ma senza successiva sieroconversione dell’HIV (o scomparsa dell’RNA di HIV). L’esclusione della terapia antiretrovirale o l’uso del PrEP da parte del donatore in tali circostanze sarebbe importante. L’attuale rarità dell’infezione di PrEP indica che qualsiasi rischio potenziale di sicurezza è probabilmente molto piccolo. Tuttavia, considerando l’aumento dell’uso di PrEP riteniamo prudente per coloro che interpretano i risultati dei test di screening del donatore HIV considerare la possibile interferenza.


Vox Sang. 2017 Jul;112(5):473-476. doi: 10.1111/vox.12516. Epub 2017 Mar 31.

Blood safety implications of donors using HIV pre-exposure prophylaxis.

Seed CR1, Yang H2, Lee JF1.