I pazienti emofilici, grazie alle terapie ricevute negli anni trascorsi, hanno un’aspettativa di vita sostanzialmente sovrapponibile alla popolazione generale. Questo non vale solo per i pazienti nati negli ultimi 20-30 anni, ma è vero anche negli emofilici più anziani. Infatti, sebbene questi abbiano ricevuto in passato terapie non sempre adeguate (per intensità e durata), i nuovi approcci medici per la gestione delle complicanze legate all’emofilia possono correggere patologie croniche.
Ad esempio, diventa spesso accessibile la chirurgia ortopedica correttiva (o sostitutiva) nei pazienti con grave artropatia emofilica. Allo stesso modo, pregresse infezioni da virus dell’epatite C adesso possono ricevere una terapia eradicante. Pertanto diventa necessario che ogni centro ematologico dedichi una particolare attenzione alla propria popolazione anziana, al fine di garantire quegli approcci medici, interventistici o psicologici per il miglioramento della qualità di vita nel paziente over 65.
Relatore: Prof. Sergio Siragusa – Direttore dell’U.O. di Ematologia con trapianto dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Palermo e Vice Presidente della SIE (Società Italiana di Ematologia)