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Febbre della Rift Valley in Africa (RFV)

In una recente pubblicazione da parte dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) intitolata “Rapid risk assessment: Outbreak of Rift Valley fever in Niger – Risk for the European Union Outbreak of Rift Valley fever in Niger Risk for the European Union”, viene riportata la segnalazione di una attuale epidemia di Febbre della Rift Valley (RFV) in Niger, un paese dell’Africa occidentale.
La Febbre della Rift Valley africana è una malattia infettiva, causata da un virus del genere Phlebovirus, che colpisce:

  • ruminanti
  • esseri umani.

Rischi e caratteristiche della Febbre della Rift Valley africana

La principale via di infezione della Febbre della Rift Valley in Africa per gli esseri umani è:

  • il contatto diretto o indiretto con il sangue di organi di animali infetti durante la cura degli animali
  • la macellazione
  • mediante ingestione di latte crudo.

L’infezione umana può anche derivare da punture di zanzare infette (Aedes, Culex e Anopheles spp).

Il periodo di incubazione nell’uomo varia da due a sei giorni. Circa il 50% degli individui infettati dalla Febbre della Rift Valley africana, rimane asintomatico, mentre i restanti casi sono relativamente paucisintomatici con la comparsa di una malattia simil-influenzale.

Gravi sintomi della Febbre della Rift Valley in Africa

In una piccola percentuale di casi si possono sviluppare gravi sindromi:

  • lesioni retiniche,
  • meningoencefalite,
  • febbre emorragica.

Non sono stati segnalati a tutt’oggi casi di trasmissione di Febbre della Rift Valley in Africa mediante la trasfusione oppure il trapianto. Nessun caso autoctono o epidemico è stato riscontrato fino ad ora in Europa.