terapia HCV-terapia HIV

Terapia HCV e HIV con antivirali nei pazienti con malattie emorragiche

Vi è grande entusiasmo sia da parte della comunità scientifica che dai pazienti per i risultati che l’introduzione dei farmaci antivirali diretti (DAA) ha permesso di ottenere, in termini di efficacia e tollerabilità, con regimi di terapia ‘interferon-free’ per l’infezione da HCV. Ottimi risultati sono riportati anche in categorie di pazienti considerate ‘difficili’ ed a prognosi negativa, come quelli con co-infezione HCV-HIV. Questa condizione interessa una percentuale non trascurabile di pazienti con emofilia ed altre malattie emorragiche congenite, che hanno contratto le infezioni da HCV e HIV a causa del trattamento con prodotti plasmaderivati non sottoposti ad inattivazione virale prima del 1985. Sono al momento disponibili pochi dati relativi alla terapia con i DAA negli emofilici con co-infezione HCV-HIV.

Uno centro giapponese lavora alla terapia HCV e HIV

Di grande interesse è il lavoro pubblicato online da PLoS One il 17 ottobre scorso, che riporta l’esperienza di un centro giapponese su 27 pazienti, tutti in terapia antiretrovirale combinata con viremia HIV non rilevabile, 18 dei quali già trattati con regimi a base di interferone e 11 con cirrosi compensata, valutata non invasivamente con elastometria (Fibroscan).
I pazienti con genotipo HCV 1 (n=22) e 4 (n=1) sono stati trattati con Ledipasvir (90 mg) e Sofosbuvir (400 mg), l’unico paziente di genotipo 2 con Sofosbuvir più Ribavirina, mentre i 3 pazienti di genotipo 3 hanno ricevuto Daclatasvir (60 mg) più Sofosbuvir. In tutti i casi la terapia per HCV è durata 12 settimane. Tutti i pazienti hanno ottenuto negativizzazione entro 8 settimane di terapia da HCV RNA, mantenendo risposta virologica sostenuta a 12 settimane dal termine della terapia (SVR12), confermata a 24 settimane (SVR24). Per quanto riguarda la sicurezza, nessun paziente ha dovuto sospendere la terapia hiv e hcv per eventi avversi, che sono stati segnalati come gravi in 3 pazienti:

  • arterite degli arti inferiori (risolta dopo il termine della terapia),
  • allungamento asintomatico del QT
  • emorragia gastrointestinale.

In un paziente, a 8 mesi di trattamento con  Ledipasvir/Sofosbuvir, si è evidenziata resistenza a Raltegravir, che ha compromesso l’efficacia della terapia antiretrovirale HCV e HIV.

L’efficacia della terapia HCV-HIV in pazienti con malattie emorragiche

Lo studio ha anche valutato l’andamento, in corso di terapia HCV e HIV con DAA, dei livelli di α-fetoproteina (αFP) e M2BPGi (Mac-2 binding protein glycosylation isomer), nonchè dello score del Fibroscan. Tutti questi parametri, espressione della fibrosi epatica e del rischio di degenerazione neoplastica, si sono ridotti nel corso della terapia HCV e HIV, normalizzandosi in molti casi, mentre in 6 pazienti permanevano dati elevati (M2BPGi > 2 volte il cut-off e score del Fibroscan > 15.0 kPa). Questi dati sono in linea con le incertezze riguardo ai possibili effetti di prevenzione antineoplastica della terapia per HCV e HIV con DAA, ancora oggetto di studio.

In conclusione, i regimi con DAA ‘interferon-free’ sono risultati molto efficaci nei pazienti con malattie emorragiche congenite e co-infezione HCV-HIV. Vanno però accuratamente monitorati i possibili eventi avversi ed il mantenimento dell’efficacia della terapia antiretrovirale per HCV e HIV.


Uemura H, Tsukada K, Mizushima D, Aoki T, Watanabe K, Kinai E, Teruya K, Gatanaga H, Kikuchi Y, Sugiyama M, Mizokami M, Oka S.

Interferon-free therapy with direct acting antivirals for HCV/HIV-1 co-infected Japanese patients with inherited bleeding disorders.

PLoS One. 2017 Oct 18;12(10):e0186255. doi: 10.1371/journal.pone.0186255.